Perché non rinnoverò il mio abbonamento a il Fatto Quotidiano

Il 25 novembre prossimo scadrà il mio abbonamento al miglior quotidiano di informazione italiano. Mi sono abbonato nel 2009, prima ancora che il giornale esistesse, quando l'AnteFatto promosse la campagna di finanziamento per il futuro giornale. Non me ne pento, e anzi ne vado fiero.
Tuttavia ho deciso di non rinnovare l'abbonamento. Più che di una decisione si tratta di una scelta quasi obbligata: leggere gli articoli del giornale è diventata una esperienza tutt'altro che positiva. E non a causa del contenuto degli articoli, che è generalmente ottimo, ma a causa di tutto quello che ci sta attorno. E che si muove.


Vivendo all'estero, ho sottoscritto un abbonamento digitale grazie al quale posso leggere il giornale in forma di PDF. Purtroppo, però, lo scarso tempo a mia disposizione ha fatto sì che già da alcuni anni io non legga più il giornale in questa forma; mi limito invece a leggere gli articoli dal sito www.ilfattoquotidiano.it, che spesso trovo citati nel mio diario Facebook o in Twitter. Ed è qui il problema: a causa della pubblicità, leggere il sito è diventata una vera e propria tortura. Riquadri pubblicitari che compaiono qua e là, spot pubblicitari che talvolta partono da soli, clip video di pochi secondi preceduti da spot di 20 e più secondi...
Capisco che mantenere il sito abbia i suoi costi, ma forse i 150€ che mi è costato l'ultimo abbonamento annuale potrebbero darmi diritto a una navigazione libera da spot pubblicitari e distrazioni?
Per favore, avvertitemi quando gli utenti autenticati potranno consultare il sito senza essere sommersi da pubblicità: tornerò più che volentieri. Grazie.

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