Mardy (Articoli su natura)http://mardy.it/it/categories/natura.atom2024-02-02T20:11:11ZAlberto MardeganNikolaAuronzo - Bivacco Tiziano - Bivacco Musattihttp://mardy.it/it/blog/2022/07/auronzo-bivacco-tiziano-bivacco-musatti.html2022-07-25T15:34:46+03:002022-07-25T15:34:46+03:00Alberto Mardegan<p>La giornata di ieri ha visto me e Yulia protagonisti di un paio di insuccessi
escursionistici, ma ci tengo comunque a buttar giù due note a riguardo, perché
mi riprometto di ritentare almeno una delle due imprese in un futuro prossimo.</p>
<p>L'obiettivo iniziale era quello di visitare il rifugio-bivacco Tiziano, sul gruppo montuoso delle Marmarole, a quota 2246 metri, partendo dalla Casa Alpina D. Savio (sulla strada Auronzo - Misurina), a circa 1000 metri di altitudine.</p>
<p>Il sentiero da seguire è il numero 260, che ci è parso da subito poco segnato:
non era ovvio il punto dove andava imboccato e, una volta trovatolo, dopo
alcune centinaia di metri l'abbiamo perso e ci siamo ritrovati in mezzo a una
radura che, se non fosse stato per il nostro desiderio di ricongiungerci al
sentiero, sarebbe stata paradisiaca: una distesa di piante di lamponi e
fragoline di bosco, dei cui frutti abbiamo goduto mentre ci facevamo strada
verso il sentiero principale.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 725px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/2022-07-24%20Tiziano.png" class="shadow-sm">
<figcaption>La nostra passeggiata:
<ol>
<li>La “radura dei lamponi”</li>
<li>Il punto più alto che abbiamo raggiunto del sentiero verso il bivacco Tiziano</li>
<li>La pista ciclo-pedonale lungo l'Ansiei</li>
<li>Il punto dove inizia la fune ferrata nel sentiero verso il Musatti</li>
</ol>
</figcaption>
</figure>
<p>Ritrovata la via maestra, abbiamo proceduto la salita, prima nel bosco e poi su
un ghiaione che, pur non presentando particolari difficoltà, ci faceva
preoccupare per il ritorno. Una volta completato, abbiamo incontrato un altro
escursionista che stava scendendo, avendo riunciato alla salita. Alla nostra
offerta di proseguire la passeggiata insieme ha riconsiderato la sua
risoluzione e si è rimesso in cammino dietro di noi. Il sentiero era parecchio
ripido, proseguendo a serpentina stretta, senza presentare spiazzi per soste o
viste panoramiche. Dopo un po', il nostro accompagnatore si è fermato ancora
una volta ed ha deciso di tornare indietro. Noi abbiamo proseguito fino ad una
quota di poco superiore ai 1500 metri, quando abbiamo incontrato un lastrone di
pietra poco invitante: il fatto che mancassero ancora circa 700 metri di
dislivello da coprire, e la paura di incontrare ancora parecchi di questi
lastroni, che ci facevano paura soprattutto in vista del cammino di ritorno, ci
hanno persuasi ad abbandonare la missione e a tornare a valle. Lungo il
ritorno, abbiamo incontrato un paio di gruppi di escursionisti che stavano
salendo al bivacco, ed abbiamo iniziato a dubitare della bontà della nostra
decisione. Poi, incontrato il ghiaione e avendolo sceso senza difficoltà
alcuna, ci siamo decisamente pentiti di essere tornati indietro e ci siamo
riproposti di riaffrontare la salita un altro giorno.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 640px">
<video id="video" controls preload="metadata">
<source src="http://mardy.it/archivos/videos/2022-07-24%20Teschio.mp4" type="video/mp4">
</source></video>
<figcaption>Un agghiacciante ritrovamento durante la discesa!</figcaption>
</figure>
<p>Ritornati all'inizio del sentiero, abbiamo seguito la pista ciclabile lungo il
torrente Ansiei in direzione Misurina, con l'intenzione di consolarci
passeggiando un po' lungo il fiume, ma una volta incontrate le tabelle che
segnalavano l'inizio dei sentieri 226 e 279 abbiamo deciso di seguire
quest'ultimo, prefissandoci un tempo limite di 1 ora (ed essendo ben coscienti
che in un tale lasso di tempo mai avremmo potuto raggiungere il bivacco
Musatti).</p>
<p>La bellezza del sentiero, tuttavia, ci ha indotto a seguirlo più a lungo: la
parte iniziale si snoda interamente nel bosco, su terreno morbido coperto di
aghi di pini e foglie secche, abbastanza ripido e a tratti esposto (non alla
roccia, ma una caduta laterale di diversi metri può far male comunque, anche se
il terreno è superficialmente soffice!). Nel complesso, decisamente gradevole.</p>
<p>A quota 1300 circa si arriva a un piccolo promontorio sul quale si può riposare
e che offre una discreta veduta panoramica.</p>
<p>Proseguendo, il sentiero continua ad essere ripido, e diventa impervio dopo
quota 1600, dove abbiamo incontrato la fune metallica che aiuta a salire i
punti più difficili. A quel punto abbiamo rinunciato alla salita, ma questa
volta senza troppi rammarici, in quanto già lo scendere quei pochi metri di
roccia che avevamo scalato ci è sembrata un'impresa non facile. Sicuramente i
bastoni che avevamo non erano di aiuto, in quanto è opportuno avere entrambe le
mani libere per proseguire su questi passaggi; magari, se ci daremo un po' di
coraggio, anque questo percorso potremo riaffrontarlo in futuro.</p><p>La giornata di ieri ha visto me e Yulia protagonisti di un paio di insuccessi
escursionistici, ma ci tengo comunque a buttar giù due note a riguardo, perché
mi riprometto di ritentare almeno una delle due imprese in un futuro prossimo.</p>
<p>L'obiettivo iniziale era quello di visitare il rifugio-bivacco Tiziano, sul gruppo montuoso delle Marmarole, a quota 2246 metri, partendo dalla Casa Alpina D. Savio (sulla strada Auronzo - Misurina), a circa 1000 metri di altitudine.</p>
<p>Il sentiero da seguire è il numero 260, che ci è parso da subito poco segnato:
non era ovvio il punto dove andava imboccato e, una volta trovatolo, dopo
alcune centinaia di metri l'abbiamo perso e ci siamo ritrovati in mezzo a una
radura che, se non fosse stato per il nostro desiderio di ricongiungerci al
sentiero, sarebbe stata paradisiaca: una distesa di piante di lamponi e
fragoline di bosco, dei cui frutti abbiamo goduto mentre ci facevamo strada
verso il sentiero principale.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 725px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/2022-07-24%20Tiziano.png" class="shadow-sm">
<figcaption>La nostra passeggiata:
<ol>
<li>La “radura dei lamponi”</li>
<li>Il punto più alto che abbiamo raggiunto del sentiero verso il bivacco Tiziano</li>
<li>La pista ciclo-pedonale lungo l'Ansiei</li>
<li>Il punto dove inizia la fune ferrata nel sentiero verso il Musatti</li>
</ol>
</figcaption>
</figure>
<p>Ritrovata la via maestra, abbiamo proceduto la salita, prima nel bosco e poi su
un ghiaione che, pur non presentando particolari difficoltà, ci faceva
preoccupare per il ritorno. Una volta completato, abbiamo incontrato un altro
escursionista che stava scendendo, avendo riunciato alla salita. Alla nostra
offerta di proseguire la passeggiata insieme ha riconsiderato la sua
risoluzione e si è rimesso in cammino dietro di noi. Il sentiero era parecchio
ripido, proseguendo a serpentina stretta, senza presentare spiazzi per soste o
viste panoramiche. Dopo un po', il nostro accompagnatore si è fermato ancora
una volta ed ha deciso di tornare indietro. Noi abbiamo proseguito fino ad una
quota di poco superiore ai 1500 metri, quando abbiamo incontrato un lastrone di
pietra poco invitante: il fatto che mancassero ancora circa 700 metri di
dislivello da coprire, e la paura di incontrare ancora parecchi di questi
lastroni, che ci facevano paura soprattutto in vista del cammino di ritorno, ci
hanno persuasi ad abbandonare la missione e a tornare a valle. Lungo il
ritorno, abbiamo incontrato un paio di gruppi di escursionisti che stavano
salendo al bivacco, ed abbiamo iniziato a dubitare della bontà della nostra
decisione. Poi, incontrato il ghiaione e avendolo sceso senza difficoltà
alcuna, ci siamo decisamente pentiti di essere tornati indietro e ci siamo
riproposti di riaffrontare la salita un altro giorno.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 640px">
<video id="video" controls preload="metadata">
<source src="http://mardy.it/archivos/videos/2022-07-24%20Teschio.mp4" type="video/mp4">
</source></video>
<figcaption>Un agghiacciante ritrovamento durante la discesa!</figcaption>
</figure>
<p>Ritornati all'inizio del sentiero, abbiamo seguito la pista ciclabile lungo il
torrente Ansiei in direzione Misurina, con l'intenzione di consolarci
passeggiando un po' lungo il fiume, ma una volta incontrate le tabelle che
segnalavano l'inizio dei sentieri 226 e 279 abbiamo deciso di seguire
quest'ultimo, prefissandoci un tempo limite di 1 ora (ed essendo ben coscienti
che in un tale lasso di tempo mai avremmo potuto raggiungere il bivacco
Musatti).</p>
<p>La bellezza del sentiero, tuttavia, ci ha indotto a seguirlo più a lungo: la
parte iniziale si snoda interamente nel bosco, su terreno morbido coperto di
aghi di pini e foglie secche, abbastanza ripido e a tratti esposto (non alla
roccia, ma una caduta laterale di diversi metri può far male comunque, anche se
il terreno è superficialmente soffice!). Nel complesso, decisamente gradevole.</p>
<p>A quota 1300 circa si arriva a un piccolo promontorio sul quale si può riposare
e che offre una discreta veduta panoramica.</p>
<p>Proseguendo, il sentiero continua ad essere ripido, e diventa impervio dopo
quota 1600, dove abbiamo incontrato la fune metallica che aiuta a salire i
punti più difficili. A quel punto abbiamo rinunciato alla salita, ma questa
volta senza troppi rammarici, in quanto già lo scendere quei pochi metri di
roccia che avevamo scalato ci è sembrata un'impresa non facile. Sicuramente i
bastoni che avevamo non erano di aiuto, in quanto è opportuno avere entrambe le
mani libere per proseguire su questi passaggi; magari, se ci daremo un po' di
coraggio, anque questo percorso potremo riaffrontarlo in futuro.</p>Rilassarsi tra i boschi, in Russiahttp://mardy.it/it/blog/2021/04/reposar-in-le-forestes-del-russia.html2021-04-06T18:02:39+03:002021-04-06T18:02:39+03:00Alberto Mardegan<p>Alla fine di marzo, in compagnia della mia amata consorte, ho passato un paio
di giorni in una casetta sperduta tra i boschi della Russia, a un centinaio di
chilometri a nord di San Pietroburgo. “Sperduta” si fa per dire, visto che era
parte di un villaggio vacanze costituito da una decina di casette simili, ma
era comunque lontana da negozi e centri abitati. Con una breve passeggiatina di
un paio di minuti si raggiungevano le rive del lago Vuoksa, che già avevamo
conosciuto l'estate scorsa.</p>
<p>La casetta era piccina, non più di cinque metri per ogni lato, ma attrezzata
con acqua ed elettricità. Ho girato un piccolo video per consegnarla alla
posterità (mi scuso per il mio faccione barbuto iniziale):</p>
<p></p><center>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/mTLN7i-8QAE" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
<p></p></center><p>Alla fine di marzo, in compagnia della mia amata consorte, ho passato un paio
di giorni in una casetta sperduta tra i boschi della Russia, a un centinaio di
chilometri a nord di San Pietroburgo. “Sperduta” si fa per dire, visto che era
parte di un villaggio vacanze costituito da una decina di casette simili, ma
era comunque lontana da negozi e centri abitati. Con una breve passeggiatina di
un paio di minuti si raggiungevano le rive del lago Vuoksa, che già avevamo
conosciuto l'estate scorsa.</p>
<p>La casetta era piccina, non più di cinque metri per ogni lato, ma attrezzata
con acqua ed elettricità. Ho girato un piccolo video per consegnarla alla
posterità (mi scuso per il mio faccione barbuto iniziale):</p>
<p></p><center>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/mTLN7i-8QAE" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
<p></p></center>Rifugio Carduccihttp://mardy.it/it/blog/2019/08/refugio-carducci.html2019-08-11T16:13:46+03:002019-08-11T16:13:46+03:00Alberto Mardegan<p>La passeggiata da
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Auronzo_di_Cadore">Auronzo</a> al <a href="http://rifugiocarducci.eu/">rifugio
Carducci</a>, che abbiamo compiuto ieri, è stata una
delle più belle escursioni che io ricordi.
E certamente anche una delle più difficili ed emozionanti, sia per il notevole
dislivello (più di 1300 metri — il rifugio si trova a 2297 metri d'altezza),
sia per alcuni tratti molto esposti (ovvero con il sentiero costeggiante un
precipizio). Ma permettetemi di andare con ordine.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-tabula.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La tabella al inizio del percorso.</figcaption>
</figure>
<p>L'escursione inizia in località “Pian de la Velma” (non chiedetemi cosa significhi), poco più su di Auronzo di Cadore, a circa 960 metri di altezza.
Dopo alcuni metri di cammino, abbiamo incontrato il cartello fotografato qui
sopra, che ci informava che proseguire il percorso (segnato dal numero 103) era
vietato a causa di una frana occorsa nel 2015.
Tuttavia, visto che il personale del nostro albergo ci aveva consigliato questa
escursione, senza peraltro menzionare questo divieto, decidemmo di non prendere
questo cartello troppo sul serio, e di continuare il cammino.</p>
<p>Dopo una decina di minuti ci superò un altro escursionista, che ci confermò
l'agibilità del sentiero, aperto solo una settimana prima. Il cartello non era
ancora stato rimosso, forse per dimenticanza.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-ponte.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il ponte che collega il nuovo percorso col vecchio.</figcaption>
</figure>
<p>Di fatto noi avevamo già trovato il punto dove il sentiero 103 originario era
stato intenzionalmente bloccato con alcuni rami, e dove partiva la deviazione
per un altro sentiero che sembrava uno seguito dai cercatori di funghi.
Questo sentiero saliva abbastanza rapidamente, e a un certo punto le molte
radici che emergevano dal terreno rivelavano come si trattasse di un sentiero
scavato molto recentemente. Anche quando il sentiero entrava nel bosco, era
evidente che non era stato percorso da molte persone, perché il terreno era un
po' instabile. In un paio di occasioni il bosco si apriva e il sentiero si
appoggiava su dei ghiaioni in costa, che attraversammo con un po' di paura (si
veda il video alla fine dell'articolo, a 29 secondi).</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-nove.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Un tratto del nuovo sentiero 103. Si possno notare i rami recentemente tagliati per permettere il passaggio.</figcaption>
</figure>
<p>Il sentiero si sviluppa lungo la val Giralba, e in alcuni punti incrocia
l'omonimo torrente che da il nome alla valle (o viceversa?). Il fragore del
torrente era ben udibile lungo quasi tutto il percorso, e in alcuni punti si
aveva la possibilità di bere e rifornirsi d'acqua.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-torrente.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il torrente che scava la valle.</figcaption>
</figure>
<p>Una bella e alta cascata, che scendeva lunto la parete rocciosa, era a tratti
visibile, ma preferimmo evitare di deviare dal percorso per tentare di
raggiungerla — la nostra mèta era ancora distante.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-cascata.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il torrente e, in alto sulla montagna, la cascata.</figcaption>
</figure>
<p>A 1335 metri di altezza (se il GPS della mia macchina fotografica è corretto)
si trova un ponte di legno, di recente costruzione, che attraversa il torrente;
dopo alcuni metri ci si ricongiunge al vecchio sentiero 103 originario, che si
seguirà da qui in avanti.</p>
<p>La differenza tra il terreno del nuovo e del vecchio sentiero ci apparve
evidente: il terreno del vecchio sentiero era più duro e dava l'impressione di
essere più stabile (benché, a dire il vero, nemmeno i nuovi tratti del sentiero
si danneggiavano sotto i nostri passi).
Ma in alcuni punti anche questa parte del sentiero sembrava essere stata
interessata da frane.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-petras.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Un punto parzialmente ostruito da una frana.</figcaption>
</figure>
<p>Un luogo particolarmente piacevole era un rivolo d'acqua immerso nel verde: si
trova a 1823 metri di altezza ed è indicato da un cartello con su scritto
“acqua” posto sul terreno di fianco al sentiero. Questo luogo sembrava preso da
qualche fiaba o da un dipinto fantasy, tanto era adornato di muschi e di mille
fiorellini. Lo potete vedere a 2:28 minuti del video in basso.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-monte.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La vista si faceva più bella man mano che si saliva.</figcaption>
</figure>
<p>Con l'aumentare dell'altezza, l'aspetto del sentiero cambia: i pini divengono sempre più rari, e anche i cespugli di
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pinus_mugo">pino
mugo</a> infine lascieranno il posto a prati verdi e pieni di fiori. È cursioso come nemmeno l'erba riesca a crescere oltre i 15-20 centimetri, a certe altezze.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-prato.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>A 2000 e più metri di altezza, si trovavano moltissimi di questi fiori dai petali lanosi. Non conosco il nome di questi fiori —
suggerimenti sono benvenuti nei commenti.</figcaption>
</figure>
<p>Già potevamo scorgere il rifugio, benché si trovasse ancora a 300 metri più in alto.
Questo ci confortava, ma allo stesso tempo fummo costretti a osservare come la
vicinanza era soltanto apparente: nonostante si faticasse e si salisse, il
rifugio sembrava mantenersi alla stessa distanza da noi.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-flores-jalne.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Anche questi fiori gialli erano molto comuni (e pure di essi ignoro il nome).</figcaption>
</figure>
<p>Nella parte finale del sentiero i prati cedono spesso il passo a ghiaioni.
Questi sono generalmente instabili (e soprattutto gli escursionisti più veloci
ne fanno rotolare parecchio, di ghiaino) e la forma del sentiero può cambiare
col tempo. D'altro canto, il rifugio è così vicino che ci sono diversi
possibili percorsi per arrivarci, a quel punto; il problema è che non tutte le
varianti sono ugualmente facili, quindi bisogna stare attenti a scegliere la
via più adatta alle proprie capacità.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-lontan.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>2120 metri. Il rifugio è ben visibile (si ingrandisca la
foto per vederlo). Da quest'altezza in poi, il sentiero diventa più
ghiaioso e instabile.</figcaption>
</figure>
<p>Finalmente arrivammo al rifugio. Prendemmo un cappuccino e una cioccolata
calda, accompagnati da due fette di torta. Dopo questa fatica (che durava
quattro ore e mezza, contando le molte pause fotografiche), il premio era
ben meritato!</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-refugio.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La nostra mèta.</figcaption>
</figure>
<p>Ho compilato un breve video con varie registrazioni effettuate durante l'ascesa. Forse saranno di aiuto a chi volesse intraprendere la stessa escursione, per farsi un'idea di ciò che lo attende:</p>
<p></p><center>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/hQ7EFIlx1aY" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
<p></p></center><p>La passeggiata da
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Auronzo_di_Cadore">Auronzo</a> al <a href="http://rifugiocarducci.eu/">rifugio
Carducci</a>, che abbiamo compiuto ieri, è stata una
delle più belle escursioni che io ricordi.
E certamente anche una delle più difficili ed emozionanti, sia per il notevole
dislivello (più di 1300 metri — il rifugio si trova a 2297 metri d'altezza),
sia per alcuni tratti molto esposti (ovvero con il sentiero costeggiante un
precipizio). Ma permettetemi di andare con ordine.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-tabula.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La tabella al inizio del percorso.</figcaption>
</figure>
<p>L'escursione inizia in località “Pian de la Velma” (non chiedetemi cosa significhi), poco più su di Auronzo di Cadore, a circa 960 metri di altezza.
Dopo alcuni metri di cammino, abbiamo incontrato il cartello fotografato qui
sopra, che ci informava che proseguire il percorso (segnato dal numero 103) era
vietato a causa di una frana occorsa nel 2015.
Tuttavia, visto che il personale del nostro albergo ci aveva consigliato questa
escursione, senza peraltro menzionare questo divieto, decidemmo di non prendere
questo cartello troppo sul serio, e di continuare il cammino.</p>
<p>Dopo una decina di minuti ci superò un altro escursionista, che ci confermò
l'agibilità del sentiero, aperto solo una settimana prima. Il cartello non era
ancora stato rimosso, forse per dimenticanza.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-ponte.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il ponte che collega il nuovo percorso col vecchio.</figcaption>
</figure>
<p>Di fatto noi avevamo già trovato il punto dove il sentiero 103 originario era
stato intenzionalmente bloccato con alcuni rami, e dove partiva la deviazione
per un altro sentiero che sembrava uno seguito dai cercatori di funghi.
Questo sentiero saliva abbastanza rapidamente, e a un certo punto le molte
radici che emergevano dal terreno rivelavano come si trattasse di un sentiero
scavato molto recentemente. Anche quando il sentiero entrava nel bosco, era
evidente che non era stato percorso da molte persone, perché il terreno era un
po' instabile. In un paio di occasioni il bosco si apriva e il sentiero si
appoggiava su dei ghiaioni in costa, che attraversammo con un po' di paura (si
veda il video alla fine dell'articolo, a 29 secondi).</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-nove.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Un tratto del nuovo sentiero 103. Si possno notare i rami recentemente tagliati per permettere il passaggio.</figcaption>
</figure>
<p>Il sentiero si sviluppa lungo la val Giralba, e in alcuni punti incrocia
l'omonimo torrente che da il nome alla valle (o viceversa?). Il fragore del
torrente era ben udibile lungo quasi tutto il percorso, e in alcuni punti si
aveva la possibilità di bere e rifornirsi d'acqua.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-torrente.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il torrente che scava la valle.</figcaption>
</figure>
<p>Una bella e alta cascata, che scendeva lunto la parete rocciosa, era a tratti
visibile, ma preferimmo evitare di deviare dal percorso per tentare di
raggiungerla — la nostra mèta era ancora distante.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-cascata.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Il torrente e, in alto sulla montagna, la cascata.</figcaption>
</figure>
<p>A 1335 metri di altezza (se il GPS della mia macchina fotografica è corretto)
si trova un ponte di legno, di recente costruzione, che attraversa il torrente;
dopo alcuni metri ci si ricongiunge al vecchio sentiero 103 originario, che si
seguirà da qui in avanti.</p>
<p>La differenza tra il terreno del nuovo e del vecchio sentiero ci apparve
evidente: il terreno del vecchio sentiero era più duro e dava l'impressione di
essere più stabile (benché, a dire il vero, nemmeno i nuovi tratti del sentiero
si danneggiavano sotto i nostri passi).
Ma in alcuni punti anche questa parte del sentiero sembrava essere stata
interessata da frane.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-petras.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Un punto parzialmente ostruito da una frana.</figcaption>
</figure>
<p>Un luogo particolarmente piacevole era un rivolo d'acqua immerso nel verde: si
trova a 1823 metri di altezza ed è indicato da un cartello con su scritto
“acqua” posto sul terreno di fianco al sentiero. Questo luogo sembrava preso da
qualche fiaba o da un dipinto fantasy, tanto era adornato di muschi e di mille
fiorellini. Lo potete vedere a 2:28 minuti del video in basso.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 340px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-monte.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La vista si faceva più bella man mano che si saliva.</figcaption>
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<p>Con l'aumentare dell'altezza, l'aspetto del sentiero cambia: i pini divengono sempre più rari, e anche i cespugli di
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pinus_mugo">pino
mugo</a> infine lascieranno il posto a prati verdi e pieni di fiori. È cursioso come nemmeno l'erba riesca a crescere oltre i 15-20 centimetri, a certe altezze.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-prato.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>A 2000 e più metri di altezza, si trovavano moltissimi di questi fiori dai petali lanosi. Non conosco il nome di questi fiori —
suggerimenti sono benvenuti nei commenti.</figcaption>
</figure>
<p>Già potevamo scorgere il rifugio, benché si trovasse ancora a 300 metri più in alto.
Questo ci confortava, ma allo stesso tempo fummo costretti a osservare come la
vicinanza era soltanto apparente: nonostante si faticasse e si salisse, il
rifugio sembrava mantenersi alla stessa distanza da noi.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-flores-jalne.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>Anche questi fiori gialli erano molto comuni (e pure di essi ignoro il nome).</figcaption>
</figure>
<p>Nella parte finale del sentiero i prati cedono spesso il passo a ghiaioni.
Questi sono generalmente instabili (e soprattutto gli escursionisti più veloci
ne fanno rotolare parecchio, di ghiaino) e la forma del sentiero può cambiare
col tempo. D'altro canto, il rifugio è così vicino che ci sono diversi
possibili percorsi per arrivarci, a quel punto; il problema è che non tutte le
varianti sono ugualmente facili, quindi bisogna stare attenti a scegliere la
via più adatta alle proprie capacità.</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-lontan.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>2120 metri. Il rifugio è ben visibile (si ingrandisca la
foto per vederlo). Da quest'altezza in poi, il sentiero diventa più
ghiaioso e instabile.</figcaption>
</figure>
<p>Finalmente arrivammo al rifugio. Prendemmo un cappuccino e una cioccolata
calda, accompagnati da due fette di torta. Dopo questa fatica (che durava
quattro ore e mezza, contando le molte pause fotografiche), il premio era
ben meritato!</p>
<figure style="margin: 0 auto; width: 512px">
<img src="http://mardy.it/archivos/imagines/blog/carducci-refugio.jpg" class="shadow-sm">
<figcaption>La nostra mèta.</figcaption>
</figure>
<p>Ho compilato un breve video con varie registrazioni effettuate durante l'ascesa. Forse saranno di aiuto a chi volesse intraprendere la stessa escursione, per farsi un'idea di ciò che lo attende:</p>
<p></p><center>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/hQ7EFIlx1aY" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
<p></p></center>Ancora un “serpente cec”http://mardy.it/it/blog/2019/08/ancora-un-serpente-cec.html2019-08-08T22:00:46+03:002019-08-08T22:00:46+03:00Alberto Mardegan<p>Hodie io incontrava un altere “<a class="reference external" href="https://it.wikipedia.org/wiki/Anguis_fragilis">serpente cec</a>” (italiano:
<em>orbettino</em>).</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/E3VtcAC-RTU?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>Secundo le zoologos, isto non es un ver serpente, ma un
<em>lacerta sin pedes</em>. Io non es secur que io comprende a fundo le differentia, ma isto non importa.</p><p>Hodie io incontrava un altere “<a class="reference external" href="https://it.wikipedia.org/wiki/Anguis_fragilis">serpente cec</a>” (italiano:
<em>orbettino</em>).</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/E3VtcAC-RTU?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>Secundo le zoologos, isto non es un ver serpente, ma un
<em>lacerta sin pedes</em>. Io non es secur que io comprende a fundo le differentia, ma isto non importa.</p>Incontros in le monteshttp://mardy.it/it/blog/2019/08/incontros-in-le-montes.html2019-08-07T19:47:31+03:002019-08-07T19:47:31+03:00Alberto Mardegan<p>Io vos presenta alicun breve videos con animales que io incontrava hodie
e heri in le montanias del <a class="reference external" href="https://en.wikipedia.org/wiki/Cadore">Cadore</a>, ubi io passa alicun dies de
vacation.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/u-Vy2NiN4VE?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>In le sentiero que porta al summitate del monte Tudaio, io incontrava
iste sympatic serpente. Illo non es venenose, ma io non lo sapeva e
esseva un poco espaventate.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/yxVMmuf7fwg?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>Iste capriolos se promenava proxime al cemeterio de Lorenzago di Cadore.
Circa 25 annos retro io sovente visitava iste loco, ma numquam videva
ulle capriolo. Ma iste vice io esseva multo fortunate.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/f1UXX7orh_8?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>E, pro finir, duo scuriolos. Illos me pare differente de los que io
sovente vide in Helsinki o in Sancte Petroburgo, perque lor pancia es
marcatemente blanc. Forsan anque le pancia del scuriolos nordic es clar,
e io simplemente non lo notava perque le resto del corpore es plus clar.</p>
<p>Vole ben excusar me pro le mal qualitate del registration: mi photocamera non es multo bon pro capturar videos, e le lente que io usava ha un <em>auto-focus</em> multo problematic.</p><p>Io vos presenta alicun breve videos con animales que io incontrava hodie
e heri in le montanias del <a class="reference external" href="https://en.wikipedia.org/wiki/Cadore">Cadore</a>, ubi io passa alicun dies de
vacation.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/u-Vy2NiN4VE?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>In le sentiero que porta al summitate del monte Tudaio, io incontrava
iste sympatic serpente. Illo non es venenose, ma io non lo sapeva e
esseva un poco espaventate.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/yxVMmuf7fwg?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>Iste capriolos se promenava proxime al cemeterio de Lorenzago di Cadore.
Circa 25 annos retro io sovente visitava iste loco, ma numquam videva
ulle capriolo. Ma iste vice io esseva multo fortunate.</p>
<div class="youtube-video align-center">
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/f1UXX7orh_8?rel=0&wmode=transparent" frameborder="0" allow="encrypted-media" allowfullscreen></iframe>
</div><p>E, pro finir, duo scuriolos. Illos me pare differente de los que io
sovente vide in Helsinki o in Sancte Petroburgo, perque lor pancia es
marcatemente blanc. Forsan anque le pancia del scuriolos nordic es clar,
e io simplemente non lo notava perque le resto del corpore es plus clar.</p>
<p>Vole ben excusar me pro le mal qualitate del registration: mi photocamera non es multo bon pro capturar videos, e le lente que io usava ha un <em>auto-focus</em> multo problematic.</p>Ambitioneshttp://mardy.it/it/blog/2008/04/20/ambitiones.html2008-04-20T00:00:00+04:002008-04-20T00:00:00+04:00Alberto Mardegan<p><a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Finlandia/Promenada20080419/"><img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/ambitiones.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"><br>Clicca pro vader al album!</a>
Pro le prime vice in iste anno io ha prendite mi bicycletta e ha lentemente (e non sin fatiga) percurrite circum le parve pecia de mar que sta a nord de Lauttasaari. Io ha addite le photos in le galleria, ma le plus singular es iste: le cosa blanc es un cygno qui se lava in le mar, con su capite immergite sub le aqua, e un oca passa in fronte a le e, tendente su capite verso le cielo, emitte su voce. Differente ambitiones?</p><p><a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Finlandia/Promenada20080419/"><img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/ambitiones.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"><br>Clicca pro vader al album!</a>
Pro le prime vice in iste anno io ha prendite mi bicycletta e ha lentemente (e non sin fatiga) percurrite circum le parve pecia de mar que sta a nord de Lauttasaari. Io ha addite le photos in le galleria, ma le plus singular es iste: le cosa blanc es un cygno qui se lava in le mar, con su capite immergite sub le aqua, e un oca passa in fronte a le e, tendente su capite verso le cielo, emitte su voce. Differente ambitiones?</p>Lauttasaari blanc e blauhttp://mardy.it/it/blog/2008/03/30/lauttasaari-blanc-e-blau.html2008-03-30T00:00:00+03:002008-03-30T00:00:00+03:00Alberto Mardegan<div style="float:right"><a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Finlandia/Lauttasaari/martio2008/"><img src="http://www.mardy.it/galleria/d/3567-2/dsc00604.jpg" width="300px"></a></div>
<p>Io es un character abitudinari, totalmente sin phantasia! Anque hodie, pro prender alicun photos, io ha repetite le promenada a costa del mar in Lauttasaari, e de consequentia le photos non pote esser troppo differente de los qui vos jam ha vidite 1000 vices. Ma pro vostre fortuna, le subtil strato de nive (illo non esseva tanto subtil, alicun dies antea!) colora le panoramas de blanc, assi que anque le plus povres qui solmente dispone de un monitor blanc/nigre non es multo disavantagiate.</p>
<p>Clicca sur le photo pro vader al album. Nota que quando on vide le photos, on pote cliccar ancora sur le imagine pro aggrandir lo plus, usque a un dimension maxime de 2048x2048 (un bon compromisso inter qualitate e dimension).</p><div style="float:right"><a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Finlandia/Lauttasaari/martio2008/"><img src="http://www.mardy.it/galleria/d/3567-2/dsc00604.jpg" width="300px"></a></div>
<p>Io es un character abitudinari, totalmente sin phantasia! Anque hodie, pro prender alicun photos, io ha repetite le promenada a costa del mar in Lauttasaari, e de consequentia le photos non pote esser troppo differente de los qui vos jam ha vidite 1000 vices. Ma pro vostre fortuna, le subtil strato de nive (illo non esseva tanto subtil, alicun dies antea!) colora le panoramas de blanc, assi que anque le plus povres qui solmente dispone de un monitor blanc/nigre non es multo disavantagiate.</p>
<p>Clicca sur le photo pro vader al album. Nota que quando on vide le photos, on pote cliccar ancora sur le imagine pro aggrandir lo plus, usque a un dimension maxime de 2048x2048 (un bon compromisso inter qualitate e dimension).</p>Miraculos del evolutionhttp://mardy.it/it/blog/2008/03/26/miraculos-del-evolution.html2008-03-26T00:00:00+03:002008-03-26T00:00:00+03:00Alberto Mardegan<p>Reguarda iste photographia con attention:
<img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/cebus.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;">
Illo es un <i>Cebus capucinus</i>, o <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/White-headed_Capuchin">“capucino del capite blanc”</a>, un simia que habita in le forestas del America del sud. Perque io es interessate in iste animal? Le responsa es in mi jardin (le catto rubie es mi adorate Pastiglio):
<a href="http://www.mardy.it/galleria/d/3170-1/dsc00391.jpg"><img src="http://www.mardy.it/galleria/d/3172-2/dsc00391.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; width: 400px; display: block;"></a>
Vamos aggrandir le photo del ospite...
<a href="http://www.mardy.it/archivos/imagines/CattoSimia.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/CattoSimia.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; width: 200px; display: block;"></a>
Ah!!! Le <b>catto-simia</b>!!!</p>
<p>Illes qui vole vider mi jardin, con Pastiglio e le catto-simia, es benvenite <a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Italia/jardin01/">in le galleria</a>.</p><p>Reguarda iste photographia con attention:
<img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/cebus.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;">
Illo es un <i>Cebus capucinus</i>, o <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/White-headed_Capuchin">“capucino del capite blanc”</a>, un simia que habita in le forestas del America del sud. Perque io es interessate in iste animal? Le responsa es in mi jardin (le catto rubie es mi adorate Pastiglio):
<a href="http://www.mardy.it/galleria/d/3170-1/dsc00391.jpg"><img src="http://www.mardy.it/galleria/d/3172-2/dsc00391.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; width: 400px; display: block;"></a>
Vamos aggrandir le photo del ospite...
<a href="http://www.mardy.it/archivos/imagines/CattoSimia.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/imagines/CattoSimia.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; width: 200px; display: block;"></a>
Ah!!! Le <b>catto-simia</b>!!!</p>
<p>Illes qui vole vider mi jardin, con Pastiglio e le catto-simia, es benvenite <a href="http://www.mardy.it/galleria/v/Italia/jardin01/">in le galleria</a>.</p>Promenada invernal per Lauttasaarihttp://mardy.it/it/blog/2008/01/11/promenada-invernal-per-lauttasaari.html2008-01-11T00:00:00+03:002008-01-11T00:00:00+03:00Alberto Mardegan<div style="float:right"><a href="http://www.mardy.it/ia/node/1269"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1273_small.jpg" width="300px"></a></div>
<p>Post cinque menses, le dominica passate io ha facite ancora le promenada per Lauttasaari que io faceva quando mi parentes esseva hic a visitar me, in augusto. Nunc le panorama es cambiate completemente: le mar es partialmente glaciate, e mi curiositate ha essite specialmente trovar le puncto ubi le mar passa de glacie in aqua. Inter le glacie e le aqua liquide il ha uno o duo metros de mar semiliquide, gelatinose, que se move per le undas, ma multo plus pigremente.
Infortunatemente le conditiones atmospheric non esseva multo ben, perque le jam debile sol esseva quasi totalmente coperite per nubes (que in le dies successive ha portate un pauco de nive e, con le altiamento del temperatura, pluvia). Ma post que io non sape quando io facera ancora le mesme promenada io prefere condivider le photos ora, ante que passa altere cinque menses e le glacie potera esser trovate solmente in le refrigerator. Alora, si vos vole, <a href="http://www.mardy.it/ia/node/1269">reguarda le photos con un tremor de frigido</a>.</p><div style="float:right"><a href="http://www.mardy.it/ia/node/1269"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1273_small.jpg" width="300px"></a></div>
<p>Post cinque menses, le dominica passate io ha facite ancora le promenada per Lauttasaari que io faceva quando mi parentes esseva hic a visitar me, in augusto. Nunc le panorama es cambiate completemente: le mar es partialmente glaciate, e mi curiositate ha essite specialmente trovar le puncto ubi le mar passa de glacie in aqua. Inter le glacie e le aqua liquide il ha uno o duo metros de mar semiliquide, gelatinose, que se move per le undas, ma multo plus pigremente.
Infortunatemente le conditiones atmospheric non esseva multo ben, perque le jam debile sol esseva quasi totalmente coperite per nubes (que in le dies successive ha portate un pauco de nive e, con le altiamento del temperatura, pluvia). Ma post que io non sape quando io facera ancora le mesme promenada io prefere condivider le photos ora, ante que passa altere cinque menses e le glacie potera esser trovate solmente in le refrigerator. Alora, si vos vole, <a href="http://www.mardy.it/ia/node/1269">reguarda le photos con un tremor de frigido</a>.</p>Nive, finalmente!http://mardy.it/it/blog/2008/01/07/nive-finalmente.html2008-01-07T00:00:00+03:002008-01-07T00:00:00+03:00Alberto Mardegan<p>Le prime nive del anno ha cadite; non multe, ma bastante pro coperir stratas e tectos de blanc. Le photo sequente ha essite prendite del porta de mi casa.
<a href="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1267_large.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1267_small.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"></a></p>
<p>E isto es le strata principal de Lauttasaari (nota le enorme traffico!):
<a href="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1266_large.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1266_small.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"></a>
</p><p>In caso que alicuno se pone le question: no, le floccos de nive non es tanto luminose in Finlandia! Illos appare luminose perque illos reflecteva le flash de mi camera. De facto, le floccos de iste dies es multo parve e le nive es multo sic — lo que es perfecte, perque le nive appare plus blanc e non deveni sordide multo facilemente.
</p><p>Ma io debe concluder con un mal nova: mercuridi le temperatura se altiara e tornara a 0 grados (o forsan positive), lo que significa que tote le nive va disfacer se. :-(</p><p>Le prime nive del anno ha cadite; non multe, ma bastante pro coperir stratas e tectos de blanc. Le photo sequente ha essite prendite del porta de mi casa.
<a href="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1267_large.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1267_small.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"></a></p>
<p>E isto es le strata principal de Lauttasaari (nota le enorme traffico!):
<a href="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1266_large.jpg"><img src="http://www.mardy.it/archivos/active/0/1266_small.jpg" style="padding: 0.5em; margin-left: auto; margin-right: auto; display: block;"></a>
</p><p>In caso que alicuno se pone le question: no, le floccos de nive non es tanto luminose in Finlandia! Illos appare luminose perque illos reflecteva le flash de mi camera. De facto, le floccos de iste dies es multo parve e le nive es multo sic — lo que es perfecte, perque le nive appare plus blanc e non deveni sordide multo facilemente.
</p><p>Ma io debe concluder con un mal nova: mercuridi le temperatura se altiara e tornara a 0 grados (o forsan positive), lo que significa que tote le nive va disfacer se. :-(</p>